5ª Etna SuperMarathon - 2008

.

                Photo©Salvatore Torregrossa

Giorgio Calcaterra, “El Taxista de la Marathon”, si conferma il Re dell’Etna. Dopo l’impresa del 2007, l’atleta del Running Club Futura Roma ha bissato il trionfo in questa 5ª SuperMaratona dell’Etna “da zero a tremila”, ritoccando ulteriormente il primato di 4 minuti e 18 secondi, da 3h48’02 a un tempo stupefacente di 3h43’44”. Mario Fattore, lo specialista della 100 chilometri, quando vinse nel 2006 con il record da lui fissato a 3h59’04” - fu il primo a scendere sotto le quattro ore - aveva previsto per questa prova un tetto massimo raggiungibile di 3h45’, quasi un limite estremo su un percorso di km. 43,400 che è da leggenda.

Basti pensare che negli ultimi 9,9 chilometri si affronta una salita con un dislivello di 1.200 metri: da Piano Provenzana (km. 33,500) 1800 metri s.l.m sino all’arrivo a quota 3000. Questo tratto sterrato con fondo lavico è stato percorso da Calcaterra in 1h11’37”, gli ultimi 300 metri salendo un passo dopo l’altro. La prova del 36enne tassista romano entra a pieno titolo nel “Guinness Book of Records”, come la corsa podistica con il più alto dislivello al mondo su unico tracciato mai realizzata. La regina è la lecchese Monica Casiraghi che ha raddoppiato anche lei il successo dello scorso anno con un "fantascientifico" tempo di 4h39’18”, limando il suo precedente di 6 minuti esatti (4h45’18”), decima assoluta all’arrivo.

L’evento “no limits” si può dire sia stato da sempre nella mente vulcanica - è proprio il caso di dirlo - di Mariano Malfitana, presidente dell’U.S. Mario Tosi di Tarvisio, maestro di sci di Linguaglossa trapiantato da anni in Friuli Venezia Giulia, a pochi chilometri dalla frontiera austriaca, che ha trascinato in quest’avventura, iniziata nel 2004, il tarvisiano Enzo Bertolissi. Allora furono appena tre gli atleti che presero il via dalla spiaggia di Marina di Cottone in territorio di Fiumefreddo di Sicilia, per salire dal mar Ionio sino al cratere Nord Est dell’Etna a 3.000 metri di quota, attraversando i centri di Fiumefreddo, Piedimonte e Linguaglossa. Adesso - alla quinta edizione - ne sono partiti 106 dall’arenile e ben 86 eroici atleti hanno tagliato il sospirato traguardo sotto le bocche del vulcano.

In una giornata calda Giorgio Calcaterra parte subito in quarta, quasi dimentica di aver vinto per la terza volta di fila la 100 km. del Passatore appena quattordici giorni fa con il personale di 6h37’43”. In sua compagnia il giovane Dario Barbera di Taormina che tiene questo ritmo (km. 10 in 41’40”) sino al traguardo volante di Linguaglossa (km. 14) in via Roma, assiepato da una gran folla, dove si ritira. Lorenzo Trincheri, già secondo nel 2007, affianca il romano al 17° km., ma ai 1.425 metri del Rifugio Ragabo (km. 28) i due transitano di nuovo staccati uno dall’altro, 2h04’27” per Calcaterra e 2h04’36” per l’avversario. Trincheri accusa vertigini dovute all’altezza e perde ulteriore terreno. Siamo a Piano Provenzana, dove si lascia la strada asfaltata: 2h31’57” (quasi due minuti in più rispetto al 2007) il  passaggio del centochilometrista con 160 maratone all’attivo (un totale di 31 nel 2004), personale di 2h13’15” nel 2000; 2h32’29” per il dolcedese.

Nel finale Calcaterra entra nel mito con una salita da girone dantesco. A questo proposito, facciamo parlare le foto di Salvatore Torregrossa. Come detto, il tassista volante trionfa, quasi stremato, e Trincheri conferma il secondo posto con 3h58’15”, contro 3h50’35” del 2007. Completa il podio Gianluigi Martinelli in 4h04’24”, un’emozione infinita per lui al suo primo viaggio in Sicilia. Più di otto minuti passano per vedere il quarto arrivato, il niscemese Roberto Bellanca  (4h13’04”), e poi si susseguono l’abruzzese Mario Fattore (4h16’18”), Andrea Bernabei dell’Atletica Imola (4h22’03”), il friulano Ivan Cudin (4h25’25”). All’ottavo posto un campione di casa nostra, Sebastiano Melita di Fiumefreddo, 39 anni, in gara con l’Indomita di Torregrotta, 4h31’49” il suo tempo con gli ultimi tredici chilometri in preda a crampi continui, un vero calvario il suo. Sebastiano, il mai abbastanza lodato atleta, non è nuovo a imprese simili, terzo nel 2005 in 4h36’40” e capace di correre la maratona di New York nel 1999 in 2.33’50”, classificandosi 63° in assoluto.

Poca storia nella gara femminile dominata da Monica Casiraghi. La campionessa mondiale dei 100 km. a Taiwan nel 2003, nel 2007 ha concluso la 24 ore di Montecarlo coprendo km. 221,940 che rappresentano il nuovo primato italiano assoluto. La bravissima catanese Fernanda Mirone, allenata da Saretto Verona, alla sua prima esperienza ha chiuso in 5h37’06”, terza - come nel 2007 - Manuela Maria Di Stefano della Pol. Tremestieri Etneo in 5h51’30”, che dedicherà sicuramente questa sua affermazione alla memoria di Salvatore Rando, il suo scopritore, scomparso lo scorso febbraio.

Molti concorrenti esausti avranno compreso alla fine della gara la “sindrome di Empedocle”, ovvero il mistero e nel contempo il fascino che sono racchiusi nell’attività dei crateri terminali dell’Etna ai confini dell’abisso. I lunghi condotti naturali che partono dal centro della Terra indicano come l’Uomo non sia il dominatore della natura ma solo un ospite.

                                                                                             Michelangelo Granata

Classifica

Precedente Home Successiva