È stata la Palermo delle migliori occasioni ad accogliere
Domenica 16 Novembre i circa 1.300 partecipanti alla maratona che si corre ormai
da quattordici anni nel capoluogo siciliano. Numerosi gli atleti provenienti da
oltre Stretto e dall'estero che si sono aggiunti ai tanti del circuito
amatoriale isolano.
Una città piacevolmente
sgombra di auto in molti dei suoi luoghi più belli, un sole primaverile e una
folta presenza di pubblico ai bordi del percorso, i ragazzi dei gruppi scout che
hanno trasformato in un fiume di gioia allo stato puro la non competitiva, la
squadra dei Cardinals di Palermo in staffetta per onorare la memoria di
un compagno prematuramente scomparso, i palloncini colorati inalberati dai
pace-makers, la cronaca attenta e garbata di Aldo Siragusa, la gara degli
atleti paralimpici marocchini in corsa nonostante il mancato arrivo delle loro
carrozzelle, sono i
tasselli più evidenti di un puzzle ben riuscito, nonostante i "risparmi"
richiesti a questa edizione.
La gara: nella maratona
subito in testa il gruppo dei migliori con gli atleti etiopi in evidenza, sia in
campo maschile sia femminile, e il solo Francesco Bennici a difendere i
colori siciliani, e poi via via l'interminabile e variopinto dilagare dei
podisti amatoriali, ciascuno con il proprio obiettivo: migliorare il personale,
farcela fino alla fine, battere l'avversario di turno.
Nella "mezza" era Adil
Lyazali (1h08'39") a tagliare per primo il traguardo dopo aver corso nel
gruppo di testa per i 21,097 km necessari. In seconda posizione si piazzava
Francesco La Torre (1h13'46"), seguito da Luigi Giuliana
(1h13'47"). Tra le donne un terzetto tutto siciliano con Liliana Canzoneri
che chiudeva in prima posizione in 1h26'09", staccando di circa due minuti
Caterina Gianò (1h28'06") a cui seguiva Alessandra Corvaia
(1h30'15").
Sulla distanza più lunga
Bennici non reggeva il ritmo degli africani e il duello per il primato si
restringeva quindi ai due atleti etiopi: era Kebebe Teferi Balcha
a prevalere sul connazionale presentandosi con due minuti di vantaggio sul lungo
rettilineo dell'arrivo in Via Libertà, dove fermava il cronometro a 2h16'26". In
seconda posizione Dinku Demasalah Habte con il tempo di 2h18'26" e in
terza posizione in generoso Francesco Bennici, in forza al C.S.
Carabinieri, in 2h25'38.
Primo tra gli amatori e
quarto assoluto Vito Massimo Catania (2h38'58") a cui seguiva l'etiope
Legese Meseret Regasa (2h39'25"), prima delle donne. In seconda posizione
femminile la connazionale Beyene Adanech Jemilu (2h40'30") e in terza
l'olandese Kristijna Loonen (2h57'19") di cui resta incomprensibile il
gesto di strapparsi il pettorale di gara prima di tagliare la linea del
traguardo.
Ristoro, massaggi e
premiazioni presso il Village allestito, come di consueto, all'interno del
Giardino Inglese, mentre ancora si susseguivano gli arrivi dei circa trecento
atleti impegnati sui 42,195 km e si registrava il gustoso siparietto di un
ricongiungimento familiare: era l'ennese Giancarla Mastrosimone a
incontrare a distanza di molti anni il cugino Rosario Marchione che vive
in Belgio e che ha concluso la sua gara in diciannovesima posizione assoluta e
primo tra gli M50.
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